Cos’è la porcellana

Le origini
La porcellana è stata prodotta in
Cina durante la dinastia Tang (618-907).
Il tipo più familiare in Occidente non fu prodotto fino alla dinastia Yuan (1279-1368).
Era fatto con caolino (argilla bianca di porcellana) e petuntse (una roccia feldspatica chiamata anche pietra di porcellana), quest’ultima macinata in polvere e mescolata con l’argilla. Durante la cottura, che avveniva ad una temperatura di circa 1.450 °C, il petuntse vetrificava, mentre l’argilla refrattaria assicurava che il vaso mantenesse la sua forma.


Il Medioevo
Nel Medioevo esemplari di porcellana cinese arrivarono in Europa, dove vennero molto apprezzati, principalmente per la loro traslucenza. I vasai europei fecero numerosi tentativi di imitarli ma, poiché a quel tempo non c’erano le conoscenze chimiche e fisiche con cui la porcellana potesse essere analizzata e poi sintetizzata, gli esperimenti procedevano solo per somiglianza. L’unica sostanza traslucida allora conosciuta era il vetro, ed era forse inevitabile che il vetro reso opaco con ossido di stagno (il tedesco Milchglas, o vetro da latte, per esempio) dovesse essere usato come sostituto della porcellana. La natura del vetro, tuttavia, rendeva impossibile modellarlo con qualsiasi mezzo usato dal vasaio, e alla fine si provò una miscela di argilla e vetro macinato. La porcellana fatta in questo modo assomiglia a quella cinese solo superficialmente e viene sempre chiamata porcellana morbida o artificiale. Più o meno la stessa formula fu impiegata con un certo successo a Firenze intorno al 1575 nei laboratori sotto il patrocinio del duca Francesco de’ Medici.

Il segreto della porcellana
Il segreto della vera porcellana simile a quella cinese non fu scoperto fino al 1707 circa in Sassonia, quando Ehrenfried Walter von Tschirnhaus, aiutato da un alchimista chiamato Johann Friedrich Böttger, sostituì la roccia feldspatica macinata al vetro macinato nella formula della porcellana morbida. La porcellana morbida, sempre considerata come un sostituto della porcellana dura, fu progressivamente abbandonata perché era antieconomica; lo spreco del forno era eccessivo, a volte arrivava a nove decimi del totale.
I termini porcellana morbida e dura si riferiscono alla cottura morbida (circa 1.200 °C) necessaria per la prima, e alla cottura dura (circa 1.450 °C) necessaria per la seconda. Per coincidenza si applicano anche alle proprietà fisiche delle due sostanze: per esempio, la porcellana morbida può essere tagliata con una lima, mentre quella dura no.
Nel corso di esperimenti in Inghilterra durante il 18° secolo, fu realizzato un tipo di porcellana morbida in cui la cenere di ossa (un fosfato di calcio ottenuto arrostendo le ossa del bestiame e macinandole in una polvere fine) fu aggiunta al vetro macinato. Josiah Spode II in seguito aggiunse questa cenere di ossa alla formula della vera porcellana dura, e il corpo risultante, noto come bone china, è diventato da allora la porcellana standard inglese. La porcellana dura è forte, ma la sua natura vetrosa la fa scheggiare abbastanza facilmente e, a meno che non sia particolarmente trattata, di solito si tinge leggermente di blu o grigio. La porcellana bone china è leggermente più facile da produrre. È forte, non si scheggia facilmente, e la cenere d’osso conferisce un aspetto bianco avorio ampiamente considerato come desiderabile. In generale, la bone china è più popolare per i servizi da tavola in Inghilterra e negli Stati Uniti, mentre la porcellana dura è preferita nel continente europeo.

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